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Quando nacque l’Hi-Fi

Storia di Beolab

Il nome Beolab viene inizialmente usato per gli amplificatori. Negli anni ’60 e ’70, un amplificatore era un’unità separata, un componente altamente sofisticato dell’impianto con radio e altoparlanti collegati. A causa dell’intensa concorrenza dei produttori giapponesi, Bang & Olufsen deve presto dimostrare di non puntare solo su design ed estetica, ma anche su tecnologia e innovazione. Ed ecco che, agli albori dell’alta fedeltà, gli ingegneri di Bang & Olufsen creano il sistema Hi-Fi più perfetto al mondo: Beolab 5000 Series del 1967. Il brief diceva: creare un formato Hi-Fi europeo che comunicasse potenza, precisione e identità. Il nome Beolab, che sta per laboratori (lab) Bang & Olufsen (Beo), viene scelto per sottolineare questa dichiarazione d’intenti. Inoltre, il designer Jacob Jensen era fortemente influenzato da ciò che accadeva in laboratorio. Come ispirazione per il suo design del Beolab 5000, Jensen prende il regolo calcolatore, uno strumento di laboratorio comune a quei tempi.

  • Beolab 18 Light Oak
  • Beolab 50

Altoparlanti a colonna

Oggi può essere difficile capire quanto radicale fosse il design di Beolab Penta nel 1986. All’epoca, un normale altoparlante domestico era una grande scatola quadrata, per lo più in legno. E questo era vero anche per i diffusori Bang & Olufsen.

Ma gli ingegneri di Bang & Olufsen, dopo aver partecipato al grande progetto di ricerca “Archimede”, scoprono che il design a scatola produce riflessi acustici indesiderati dal soffitto e dal pavimento che influenzano la performance sonora in modo negativo. Iniziano così a lavorare a un nuovo principio per dirigere maggiormente le frequenze alte e medie verso l’ascoltatore evitando questo inconveniente.

Questo porta al design a colonna pentagonale del Beolab Penta, una soluzione inedita per i diffusori da salotto, che consentiva di ridurre le onde stazionarie e le vibrazioni nel cabinet, grazie anche al posizionamento delle unità driver (che focalizzavano il suono verso l’ascoltatore) al suo interno.

Image of Beolab Penta

Il primo altoparlante Beolab

Con il primo altoparlante semi-attivo, il Beolab Penta, l’unità di amplificazione viene allontanata dal sintonizzatore e posizionata per la prima volta all’interno del diffusore a colonna. A Beolab Penta hanno fatto seguito design più attivi, con ciascuna unità driver dotata di un proprio amplificatore,   il quale non è più necessario come unità separata. Il termine Beolab è stato quindi usato per tutti gli altoparlanti attivi, rendendoli facilmente distinguibili da quelli passivi (Beovox).

Muovere l’amplificatore più vicino agli altoparlanti Nel tentativo di realizzare un vero altoparlante ad alte prestazioni, gli ingegneri decidono di ridurre la distanza tra l’amplificatore e le unità driver.

A quei tempi, l’amplificatore era un’unità separata collegata agli altoparlanti attraverso cavi e in genere posizionata accanto alla radio. Collocando l’amplificatore vicino alle unità driver, la perdita di segnale causata dai lunghi cavi viene ridotta. Nel Beolab Penta, l’amplificatore viene posizionato nella base di ogni colonna.

Diventa parte dell’arredamento con un piccolo ingombro e una superficie riflettente Oltre a dirigere il suono verso l’ascoltatore, il design a colonna offre un altro vantaggio: l’ingombro nel soggiorno è relativamente limitato. Inoltre, progettandolo con una superficie riflettente in acciaio inossidabile, l’altoparlante “assorbiva” i colori dall’ambiente circostante integrandolo ulteriormente nell’arredamento. Questa innovativa soluzione, inventata dai designer Lone e Gideon Lindinger-Löwy, consente per la prima volta di allontanare gli altoparlanti dalle pareti di casa. Sottile come una scultura di Giacometti e basato su un principio acustico linea-sorgente, il Penta eroga bassi particolarmente potenti, senza la cavernosità che contraddistingueva la maggior parte degli altri grandi diffusori a causa dei riflessi acustici dal pavimento.

Costoso ma con un buon rapporto qualità/prezzo All’epoca, molti rivenditori di Bang & Olufsen pensavano che Beolab Penta non avrebbe mai avuto successo: il prezzo era significativo e il design eccezionalmente radicale. Il tempo ha ovviamente dimostrato che si sbagliavano, e ancora oggi tanti appassionati in tutto il mondo considerano Beolab Penta un importante prodotto, e una vera svolta nel design.

Il design a colonna fa tendenza Da allora, il design a colonna è diventato un tratto riconoscibilissimo di molti diffusori Bang & Olufsen - Beolab 8000, Beolab 6000, Beolab 8002 e 6002, Beolab 1 e Beolab 18 - e oggi è probabilmente il design per altoparlanti più copiato di tutti i tempi.

Image of Beolab 8000

Beolab 8000 leggero come una ballerina sulle punte

Nel 1992, viene introdotto Beolab 8000, il primo altoparlante a colonna completamente attivo. È il nuovo prodotto in una serie di colonne sonore compatte e sottili collocabili a pavimento. David Lewis, il designer di Beolab 8000, si ispira a una canna d’organo, vista in un mercatino. L’altoparlante è sicuramente un simbolo musicale, ma con una leggerezza e un’atemporalità nel suo design che promette una lunga vita nelle case di tutti gli appassionati di hi-fi.

Per poter realizzare questo ambizioso design, era ora necessario sviluppare nuove tecnologie per portare in vita gli altoparlanti a colonna completamente attivi. Beolab 8000 viene rivisitato nel 2016 e trasformato nel Beolab 18, una seducente icona sonora dotata di lente acustica ed eleganti lamelle di legno nella parte anteriore e basata su un nuovo sound engine digitale. È inoltre dotato di un modulo wireless incorporato per consentire a Beolab 18 di connettersi a qualsiasi trasmettitore conforme a WiSA, evitando la necessità di usare cavi per altoparlanti. La combinazione di Beolab 18 e Beosound Core punta decisamente al futuro, offrendo accesso a tutte le fonti di streaming — basate su Wi-Fi e Bluetooth — in un design iconico che sarebbe durato per sempre.

Un look discreto, di grande impatto Questa era in sintesi l’essenza di Beolab 6000, il risultato di un’invenzione dei Dolby Laboratories negli Stati Uniti. Dopo un viaggio di studio negli Stati Uniti in visita ai Dolby Laboratories, al Boston Medialab, al centro Epcot, a Hollywood e Lucasfilm, il design team di Bang & Olufsen capisce che l’audio multicanale e le soluzioni home cinema per la casa sarebbero state la nuova grande innovazione. Avere fino a cinque altoparlanti in salotto, tuttavia, era un problema non indifferente, che doveva essere risolto. 

Image of Beolab 6000

Beolab 6000

Beolab 6000 viene realizzato dal designer David Lewis partendo da un’idea ben precisa: un altoparlante in grado di creare linee sottili e invisibili nell’aria, linee ripetibili all’infinito, ma così insignificanti che potevano essere difficilmente notate. Una soluzione sicuramente audace, in quanto convivere con design unici e originali può essere difficile nel lungo termine.

Uso dell’alluminio per i cabinet degli altoparlanti Il risultato è un sottile tubo di alluminio lucido con tessuto nero posizionato davanti all’altoparlante, in grado di riflettere l’ambiente circostante e, in questo modo, mimetizzarsi nell’arredamento. Da allora, l’uso dell’alluminio per i cabinet dei diffusori verrà applicato a tante altre soluzioni. Il vantaggio di potersi integrare in ogni arredamento in quanto materiale robusto, sottile e rigido e facilmente modellabile, rende l’alluminio uno dei materiali preferiti sia dai designer sia dagli ingegneri acustici.

Altoparlanti compatti

Il costante conflitto tra prestazioni e design viene finalmente risolto, adottando diversi approcci. Con Beolab 4000, Bang & Olufsen intendeva creare un altoparlante da scaffale che potesse essere collocato praticamente ovunque.  Il problema era che gli amplificatori incorporati irradiavano un calore eccessivo. Per risolvere il dilemma, il designer David Lewis decide di integrare il dissipatore di calore nel design utilizzando una forma geometrica che permetteva la dissipazione del calore dalle grandi superfici curve.

Opzioni di posizionamento versatili All’epoca, Beolab 4000 offriva già numerosi vantaggi, dato che il design curvo consentiva una moltitudine di opzioni di posizionamento: su librerie, su stand da pavimento, incassato nel soffitto o negli angoli. Oltre alle numerose opzioni di posizionamento, nel corso degli anni Beolab 4000 viene anche lanciato in tanti colori diversi. Grazie a questa versatilità, il design di Beolab 4000 rimane contemporaneo a lungo e viene ulteriormente sviluppato per l’altoparlante Beolab 17, portando l’idea concettuale del versatile diffusore da scaffale con molte opzioni di posizionamento nell’era moderna.

Beolab 3: compattezza estrema Beolab 3 è una perfetta sintesi delle tecnologie dell’epoca e della precisa ambizione del designer: far sembrare grande ciò che è piccolo. I driver dei bassi occupano molto spazio e quindi è sempre stato un compito difficile ottenere bassi potenti in piccoli altoparlanti portatili.

Image of Beolab 3

Beolab 3

Beolab 3 è incentrato su due elementi principali: la compattezza - ottenuta combinando la forma della sfera e del cubo - e una lente acustica, situata sulla parte superiore dell’altoparlante.

La costruzione del diffusore è davvero unica: una combinazione di unità attive e passive, un fattore fondamentale per ottenere il necessario design compatto. L’identità visiva si ispira a Beolab 2, un subwoofer compatto e di grande successo, lanciato un paio di anni prima, che metteva veramente in mostra le unità dei driver in modo audace e innovativo.

Beolab 3 include la Acoustic Lens Technology, amplificatori ICEpower e unità driver progettati su misura; le prestazioni dei bassi possono essere regolate in base all’ambiente circostante con un interruttore di posizione manuale, tutti insegnamenti scaturiti dagli studi sulle tecnologie acustiche all’avanguardia sviluppate per Beolab 5.

Design “inside out” Molte delle innovazioni tecnologiche del tempo vengono integrate senza soluzione di continuità nel design dell’altoparlante. Invece di essere nascosti nel cabinet, i driver sono visibili, mentre l’altoparlante nel complesso ha un look potente e impattante, perfettamente abbinato alle fantastiche prestazioni audio.

Con il suo design compatto e la gamma di stand, posizionamento a pavimento, a soffitto, a parete o semplicemente su uno scaffale, Beolab 3 è la soluzione perfetta in una configurazione audio surround, in tutte le posizioni o come altoparlante posteriore molto discreto ma dalle grandi prestazioni. Un altoparlante elegante e compatto, con incredibili prestazioni audio, grande potenza, precisione e profondità.

Altoparlanti digitali

Le ambizioni per il primo diffusore interamente digitale di Bang & Olufsen sono altissime. Un altoparlante intelligente con un suono puro e trasparente, non influenzato dal suo posizionamento, dall’arredo della stanza o dalla posizione di ascolto. L’introduzione di una sofisticata tecnologia informatica e di algoritmi avanzati consente finalmente un migliore controllo delle prestazioni.

  • Image of Beolab 5
  • Image of Beolab 5

Più prestazioni, meno estetica È un diffusore in cui la tecnologia viene prima di tutto, al punto che il suo designer, David Lewis, viene invitato a una prova d’ascolto. Questa è la descrizione dell’esperienza fatta da Lewis:

“Realizzato in mattoni e pezzi di legno e argilla, sembrava alquanto strano e disarticolato. Anche la forma era impossibile da descrivere. Tuttavia, durante il test di ascolto, rimasi stupito dal suo suono discreto. La mia ambizione era creare un design che enfatizzasse la tecnologia, mentre la sfida era aggiungere visivamente bassi robusti e muscolosi a un suono così gentile”. Posizionando l’unità dei bassi alla base dell’altoparlante e dirigendola verso il basso, siamo riusciti a creare la forma conica. Le lenti acustiche nella metà superiore dell’altoparlante sembrano muoversi su un filo, aggiungendo leggerezza visiva nonostante i 61 kg dell’altoparlante”.

Senza l’input creativo di David Lewis e la libertà che la tecnologia compatta diede agli ingegneri, l’altoparlante avrebbe avuto le dimensioni di un armadio.

In alcune recensioni della stampa dopo il lancio, Beolab 5 fu paragonato a un Dalek, una specie di robot meccanico che appare nella fiction televisiva britannica <i>Dr Who</i>.

Una collezione di innovazioni tecnologiche basate su studi di ricerca Beolab 5 è dotato di tante nuove invenzioni tecnologiche a cui gli ingegneri acustici avevano lavorato per molti anni. All’inizio degli anni ’80, Bang & Olufsen aveva partecipato al progetto di ricerca “Archimede”, da cui era scaturita la scoperta che il layout della stanza e il posizionamento dell’altoparlante influenzano l’esperienza di ascolto in modo significativo. Fu dimostrato che i riflessi dal pavimento e dal soffitto erano una delle cause principali delle interferenze indesiderate. Per offrire all’ascoltatore un suono puro e naturale, era quindi importante trovare una soluzione a questi problemi.

Nuovo approccio allo sweet spot: per le persone con amici Beolab 5 è il primo prodotto a essere dotato della Acoustic Lens Technology (ALT), un design esclusivo per i driver delle alte e medie frequenze che offre un’ampia dispersione sonora a 180 gradi delle alte frequenze, e che consente di ridurre significativamente i fastidiosi riflessi acustici dal pavimento e dal soffitto. La tecnologia abilita una fantastica esperienza musicale indipendentemente dalla posizione dell’ascoltatore davanti all’altoparlante. Come lo stesso Tonmeister disse: “Questo è un altoparlante per le persone con tanti amici. Quasi tutti gli altoparlanti di fascia alta consentono di avere un unico sweet spot e sono quindi per le persone che non hanno amici!”

Identificazione dell’ambiente di ascolto: l’invenzione dell’ABC Nelle aree ad alta frequenza, la tecnologia Acoustic Lens è sicuramente di grande utilità, ma nelle aree a bassa frequenza il problema è diverso. Le onde audio dei bassi sono omni-direzionali ed è difficile definire esattamente da dove provengano. L’acustica della stanza e il posizionamento dell’altoparlante sono importanti per ottenere un’esperienza musicale soddisfacente dal punto di vista dei bassi. Per ottimizzare tali prestazioni, bisogna controllare questi elementi in qualsiasi stanza e in ogni posizione. Per risolvere questo problema, Bang & Olufsen inventa l’Adaptive Bass Control (ABC). Si tratta di una tecnologia che consente all’altoparlante di valutare le caratteristiche acustiche della stanza e di determinare la propria posizione all’interno di questo ambiente.

L’altoparlante sa dove si trova nella stanza Sulla base di queste informazioni, Beolab 5 si calibra digitalmente per garantire la riproduzione ottimale dei bassi per una posizione specifica. Un microfono mobile si solleva da sotto l’unità dei bassi da 15 pollici, emettendo un segnale acustico per misurare il segnale di ritorno. In questo modo, l’altoparlante può essere posizionato ovunque nella stanza, lasciando all’ABC il compito di adattare le sue prestazioni in base a questa collocazione. Il processo di calibrazione viene attivato premendo un pulsante “invisibile” sulla parte superiore dell’altoparlante. Con i suoi quattro amplificatori ICEpower che erogano 2.500 watt per altoparlante, le dimensioni della stanza non sono più un problema. E per dimostrare queste capacità, il lancio avviene in una sala da concerto.

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